Il fermacarte del Travaso delle idee

Il morso della satira

tagliacarte1di Giorgio Perlini

Tra gli svariati pezzi collezionabili in mio possesso relativi alle riviste e all’illustrazione, questo è uno dei più rari e ne so decisamente poco in proposito; pubblico dunque uno stringato articolo non con finalità critica o narrativa come faccio di solito ma solo come testimonianza dell’esistenza dell’oggetto. L’ho acquistato giusto un mese fa per una manciata di euro in un mercatino estivo e non l’avevo mai visto prima. Riporta tutti gli elementi che lo ricollegano al Travaso delle idee (per il quale si rimanda all’articolo sul bel tagliacarte relativo alla medesima rivista presente in questa stessa sezione del sito) e l’anno 1915 sbalzato in numeri romani. E’ realizzato in lamierino di latta inchiodato su base lignea di 6,5 centimetri per 11, al di sopra della quale si muove, incernierato ai lati e retto al centro da un pezzetto di metallo che funge da molla, un volto grottesco dalla bocca aperta a mo’ di mascherone, la cui arcata dentale superiore (l’inferiore non esiste) si alza e poi si schiaccia sul margine della base, ancorando così eventuali fogli di carta con il morso. Insomma l’anonimo mollettone da scrivania si trasforma in un viso arrabbiato per gli impegni rognosi di cui deve ricordarsi, o magari affamato, ché potrebbe anche tenere tra i denti la lista della spesa (e infatti il precedente proprietario vi aveva inchiodato sul retro uno spago per appenderlo a muro, come sovente si usava nelle cucine o nei tinelli). Difficile attribuire con sicurezza ad un artista la fattura del volto; i nomi dei disegnatori della rivista sono noti, ed anche certe macchiette ricorrenti, ma qui si tratta di una immagine in rilievo con le fattezze di un personaggio insolito (non è il caratteristico volto aquilino che impreca contro i “capezzatori”, riprodotto nel già citato tagliacarte, bensì un faccione largo dall’espressione feroce, con naso corto e schiacciato ed orecchie appuntite). Credo che solo sfogliando l’annata 1915 del magazine (che purtroppo non figura nella mia collezione) si possa trovare qualche notizia in proposito. Come accade in questi casi invito i collezionisti a comunicarmi eventuali informazioni di loro conoscenza su questo curioso fermacarte .

 




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