Grusel Parade

Un'opera dimenticata di Bruno Prosdocimi

00di Giorgio Perlini

Esistono immagini – ma anche suoni, profumi – che hanno caratterizzato momenti importanti dell’infanzia e giacciono inabissati all’interno della nostra memoria remota, la cui tendenza è risbocciare alla primo giro di chiave giusto. Quand’anche il tempo le abbia sformate tornano all’aspetto primigenio con l’occasione favorevole. E se questa opportunità tarda a venire esse spingono il depositario della memoria ad una ricerca che ha le tendenza a diventare ossessiva. Questo articolo è stato determinato dal ricordo di una figurina: un agente segreto mostruoso, coperto col classico impermeabile da spia, da cui sbucano mani e naso a forma di pistole dalle quali goccia un liquido, forse acqua. L’immagine è molto dinamica, il mostro-spia corre e sembra quasi volare. Per la verità c’è anche un’altra figurina- ma qui il ricordo si fa impreciso – sempre di mostro si tratta però non riesco a definire la forma, visualizzo solo un aspetto da ciclope villoso che contrasta con la cartella da scolaretto, ma non sono sicuro di niente, mi pare anche che fosse stampata fuori registro, dunque difficile da interpretare. Entrambe riportano la medesima cornice color fucsia ed un numero in alto, dunque una serie deve esistere e di quella serie fanno parte tutte e due. L’età in cui collocare questa reminiscenza è vaga, forse ero in prima elementare, mi sembra di aver parlato di quelle figurine con i compagni di classe, ma non saprei. Sono trascorsi allora più di 40 anni durante i quali mai più viste in giro, né in rete, nessuna notizia sui vari cataloghi, per altro specializzatissimi, dedicati all’argomento. Uno dei disegnatori più in voga all’epoca per le figurine caricaturali era Bruno Prosdocimi ma il suo stile era diverso, ridotto alla sintesi, con colori piatti, molto pop. Inoltre su di lui c’è molto di reperibile, e nessun accenno a quella serie. Per il modo in cui lo stile di quelle immagini mi si poneva nella memoria ho pensato più volte che si potesse trattare di Jack Davis (1); dunque una serie americana pubblicata anche in Italia. Ma nessuna ricerca in merito portava a risultati concreti. Allora ho pensato a quale fosse l’autore italiano più simile a Davis ed ho individuato degli straordinari lavori di Carlo Peroni collocati proprio in quegli anni (2) dove la somiglianza con Davis non solo era palese ma sembrava configurarsi come un omaggio all’indiscusso Maestro. Eppure non risultava da nessuna parte che Peroni avesse fatto un lavoro del genere. Poi un giorno, continuando ad inseguire chimere, mi sono imbattuto in rete in un’immagine per me inedita che costituiva esattamente ciò che stavo cercando: un personaggio mostruoso ridicolo con improbabile cornice fucsia. Non era accompagnata da nessun dato specifico ed il sito da cui l’avevo pescata era tedesco. Era pure scansionata a bassa risoluzione ma ingrandendola sono giunto ad una firma che sebbene fosse illeggibile era inequivocabile in quanto spezzata in tre tronconi: “Pro-sdo-cimi”. Bingo!

Avevo il primo elemento chiave. Con il campo di ricerca così ristretto nel corso di tre anni ho recuperato circa mezza serie ed ho carpito informazioni parziali di qua e di là apprendendo quanto segue: le figurine in questione sono state editate sia in Italia dalla Panini che in Germania, ma con alcune differenze. In terra straniera è intervenuta la ditta “Americana Munchen” con il titolo di Grusel Parade; la bustina tedesca originale è divisa diagonalmente in due parti, una delle quali riporta il suddetto titolo ed un brutto disegno di un vampiro, non di mano dell’artista nostrano. Nell’altra metà c’è un secondo titolo, Slogans. Ed infatti, anche la distribuzione italiana, (di cui non sono riuscito a rintracciare la confezione) avveniva accoppiando queste figurine ad altre che riportavano la suddivisione delle stesse in slogan, proverbi e brevi frasi ad effetto. Il titolo era Gran varietà e venne stampata anche in formato grande, frammentando ulteriormente le figurine con le scritte in piccoli stemmi e simboli e sostituendo i mostri di Prosdocimi con caricature di personaggi famosi ad opera dello stesso disegnatore (sul retro era scritto “serie sport”, “serie nomi”, “serie cantanti” ). La serie teutonica inoltre raddoppia il numero delle immagini originali portandolo a 200 coinvolgendo almeno altri tre autori, uno dei quali di stile più realistico e decisamente raffazzonato, uno quasi naive, ed uno che fece di tutto per restare conforme all’operato di Prosdocimi usando perfino le medesime gradazioni di colori ma non riuscì assolutamente a raggiungerne il livello. L’eterogeneità dei disegni è tale da far pensare che le figurine in questione facciano parte di serie diverse e per ricondurre tutto all’ordine bisogna ricorrere alla cornice fucsia ed alla numerazione, la quale però può disorientare; infatti risulta differente nelle due edizioni (es: la fig.1 italiana corrisponde alla 96 tedesca. Poi però la n.77 è la medesima in entrambe le serie) e dato che le dimensioni e la stampa sono identiche ecco che si creano problemi per i collezionisti. Anche le immagini a corredo di questo articolo provengono da entrambe le edizioni in quanto non dispongo di una collezione completa e non conosco nessuno che la possieda.

Sulla scarsa considerazione del pubblico italiano degli anni Sessanta e Settanta riguardo l’horror ho già scritto altre volte, dunque non mi dilungherò; sta di fatto che nessuno sentì più parlare di quella serie, mentre in Germania deve esserci stato un buon riscontro in quanto nel 1976 uscì l’album Lustige Gespenster parade tradotto poi Griezelparade per il mercato del Belgio, dell’Olanda e del Lussemburgo e Parade de l’horreur in Francia, concepito in stile classico ma ironico e a figurine fustellate. Venne stampato, guarda un po’, in Italia, (edizioni Flash) e nessuno di noi ragazzini dell’epoca ne seppe mai niente. Peccato, perché stavolta l’intera grafica era bella e accattivante anche se non coinvolgeva Prosdocimi.

L’ultimo aggiornamento delle scoperte risale a pochi giorni fa, ed è un contributo portato con vivacità dallo stesso Bruno Prosdocimi, il quale, appreso che stavo scrivendo l’articolo si è cortesemente prestato a sollevare certi dubbi e mi ha fornito nuove informazioni: l’artista conferma che l’anno era il 1972 e la serie originale era quella italiana, l’unica autorizzata dalla Panini, tanto che poi, scoperto il plagio della produzione tedesca, ci fu una causa in cui rischiò di finire egli stesso data la cura con cui si era cercato di contraffarlo. Inoltre riporta che la distribuzione di queste figurine in Germania avveniva inserendole all’interno di pacchetti di gomme da masticare, ed ecco spiegato il perché della parola “Americana”, relativo sia al produttore che al prodotto, sulla confezione di cui sopra. Il disegnatore ricorda bene l’impatto delle figurine sui giovani; come era già capitato con altre serie del passato – e come sarebbe capitato ancora (3) – , le immagini suscitarono un certo scalpore in quanto ritenute troppo paurose per dei ragazzini, da far sì che se ne interessasse anche il settimanale Stern.

Credo che l’assenza di un album dedicato sia stata determinante per la non completa riuscita dell’operazione ed ovviamente costituisce anche il motivo dell’oblio da parte delle monografie relative alle figurine. Per quanto riguarda le impressioni del sottoscritto posso dire che la ricerca non solo è stata intrigante come sempre lo è ogni lavoro di scavo, ma il risultato è decisamente soddisfacente poiché si tratta di una delle più suggestive serie di mostri in cui mi sia imbattuto. Prosdocimi esplose in campo internazionale con un lavoro grottesco che si configurò come qualcosa di decisamente innovativo nell’iconografia e tecnicamente eseguito in modo ineccepibile. I personaggi raffigurati sembrano non rispettare nessun codice morfologico preesistente, appaiono quasi tutti in perpetua trasformazione, in un’epoca in cui il concetto di “mutante” non era così familiare. In mezzo a tanta imprevedibilità mi sembra di scovare alcune possibili categorie: intanto compare qualche classico rivisitato in maniera ridicola, come il vampiro con la giacca elegante ma i pantaloni del pigiama, che esce dalla bara perché la sveglia ha suonato all’orario sbagliato, oppure il mostro della laguna che si atteggia a fantasma dell’opera, il dottor Jekyll la cui ombra è un alter ego creato dall’ebollizione vaporosa della pozione rovesciata sul pavimento. Poi ci sono dei mostri dalla natura ciclica, cioè costituiti da deformità che tornano su se stesse creando un effetto ridondanza: l’essere che scaturisce dalla lattina alimentare si ciba a sua volta del contenuto di un altro barattolo, l’uomo-fontana fa il bagno in una vasca riempita dalle tubature che escono dalle sue orecchie e dal suo naso-rubinetto, l’uomo raggrinzito si stira da solo con un ferro la cui spina è inserita nel suo piede. Seguono dei mostri – immondizia, simili a blob, ottenuti dalla combinazione di varie tipologie di rifiuti, e poi dei personaggi che potrebbero essere critiche sociali, e hanno comunque a che fare con certi usi e costumi: un personaggio la cui testa si apre come fosse un porta liquori segreto rivela una bottiglia di whisky, uno scrittore che fugge davanti all’orribile spettro femminile evocato dal suo calamaio, poi un elegante broker robot che sputa raffiche di rotoli di scontrini. Infine c’è una categoria, ed è la più cospicua, di mostri totalmente nonsense, come il ragno che fa il bucato, il giocatore di bowling che gioca a stare in equilibrio sui birilli con la bocca piena di palle, l’uomo-suino che si afferra le code con le zampe che gli fuoriescono dalle orecchie. In qualche caso sembra anche che Prosdocimi strizzasse l’occhio ai super eroi, compare un uomo di gomma che si allunga naso, orecchie, lingua e capelli che potrebbe essere una parodia di Mr.Fantastic, c’è un mostro marino muscoloso che richiama Aquaman, ed una avvenente ragazza con calze ricamate che per metà acquisisce una forma tentacolare e tanto richiama le trasformazioni dell’italica Satanik e prelude certe icone dell’eros horror-fantascientifico come la creatura chiamata “Sil” nel film Specie mortale, nata dall’estro gigeriano. Questa figurina per linea e colore è una delle più riuscite dell’intera serie (4). I disegni di Prosdocimi, eseguiti con ecoline su cartoncino, si staccano con tonalità brillanti su fondo bianco, ad eccezione di alcuni personaggi che necessitano di elementi ambientali per risultare più efficaci. Sono freschi, veloci ma curati, eleganti nel segno, studiatissimi nella scelta cromatica che veicola emozioni. Quei mostri sono orribili ma fanno molto ridere. Il mio ricordo, sebbene così antico, era giusto, lo stile assomiglia proprio a quello di Jack Davis. Il personaggio con le pistole era stato un po’ modificato nella memoria: non indossa un impermeabile bensì una mimetica, dalle canne delle pistole non esce acqua ma fumo. Probabilmente la sensazione di liquido era legata al sangue delle vittime stese a terra. Anche la carta con il mostro scolaro era vagamente distorta e l’emozione provata vedendola ricomparire è impagabile. Certo questa archeologia dei sentimenti ha insito un rischio: la delusione della finitezza. Nel caso specifico mi sarebbe piaciuto che la serie fosse composta da un numero impossibile di immagini. Motivo per cui, ora che ne so abbastanza, credo che rallenterò la ricerca delle 50 rimanenti, procurandomene soltanto una all’anno.

  1. Su Jack Davis e le sue cards per la Topps si rimanda all’articolo Un artista mostruoso – Jack Davis L’espressione fatta segno, presente in questa stessa sezione del sito.

  2. Si veda la creazione della rivista Tilt!, scomparsa nel 1968 dopo appena due numeri, per la quale Peroni tirò fuori il meglio di sé. Tale lavoro venne ristampato l’anno seguente su Uffa, Charlie Brown quanto rompi ! Purtroppo trattasi di un lavoro misconosciuto e che meriterebbe invece uno studio accurato. Inoltre tra le creazioni di Peroni figura anche un albo intitolato Mostradamus, che sembra non sia mai uscito ma la cui copertina, rintracciabile on-line, è in perfetta sintonia stilistica con la serie di figurine in questione.

  3. Per la censura sulle figurine giudicate troppo aggressive si può leggere l’articolo dedicato alla serie Mars Attacks! , sempre in questa sezione.

  4. Compare almeno un altro mostro femminile degno di nota, ed è una aliena di colore con tre seni che balla come Josephine Baker. L’allusione alla diva – che sarebbe morta pochi anni dopo – è chiarissima, gonnellino di piume e sorriso splendente, un vero omaggio, sebbene grottesco. Forse Prosdocimi la inserì per quella capacità di roteare gli occhi l’uno indipendentemente dall’altro che faceva proprio pensare a qualcosa di marziano.




Commenti

  1. 01. Bruno Prosdocimi

    Bravo Professore per l articolo, che mi riguarda ed anche per altri che ho avuto modo di leggere. Ho realizzato i “Grousel…” Che sono stati il frutto della mia fervida fantasia, messa sulla scia dell ispirazione americana da Carlo Peroni, il quale invece conosceva jack Davis attraverso le pubblicazioni. Peroni stesso insieme a Dani Fagarazzi inventò una striscia che si chiamava “Zio Boris” (con mostri o simili). A queste figurine ho dato poco peso allora, preso com’ero da mille impegni e mille lavori, se le guardo ora mi rendo conto di quanto hanno precorso i tempi. Senza dubbio “i mostri” erano un argomento nuovo per l’Italia, nessuno mi pare lo avesse mai trattato. Ancora complimenti per averli scoperti e riscoperti. Saluti Prosdocimi

  2. 02. Giorgio Perlini

    Carissimo Prosdocimi, è un piacere per me poter ricambiare per certi momenti di meraviglia ed entusiasmo vissuti da bambino davanti a libri illustrati o, come in questo caso, figurine. Quando poi si tratta di scrivere su argomenti scomparsi il piacere è del tutto particolare. Grazie per le testimonianze portate e per l’apprezzamento del sito.

  3. 03. Maurizio Giusti

    Salve Giorgio,
    Desidero dare un contributo alla sua ricerca.
    La bustina che conteneva i “Mostri di Prosdocimi” e’ la : BUSTA O.K. tipi strani e tanti nomi edizione Panini, se mi indica la sua email le potro’ fornire le immaggini fronte/retro.
    Riguardo la numerazione corretta della raccolta e’ di 81 figurine (non 100), 81 e’ stato certamente un numero congeniale a Prosdocimi in quanto utilizzato piu’ volte per le sue raccolte.
    Aggiungo che tra il 1971/72 la Panini sostituendo le vecchie figurine a colla con le adesive, forse nel tentativo di veicolare figurine singole prive di raccoglitori la cui molteplice funzionalita’ fosse oltre a quella di raccoglierle anche di poterle incollare ovunque, propose altre 2 raccolte altrettando dimenticate, la prima una serie di 161 personaggi umoristici che accoppiava un nome ad un mestiere: esempio Remo salvataggi oppure pandora pastasfoglia, con cornicetta bianca vendute nelle apposite bustine: OK PARADE, anch’esse accoppiate a degli slogan , infine una meravigliosa serie di 161 proverbi in cornicetta verde all’interno delle bustine OK KING, con la particolarita’ che ogni figurina era composta da 2 soggeti con all’interno una velina.
    Chissa magari come scritto precedentemente “inabissati all’interno della nostra memoria remota” troverai ricordo anche di queste altre due raccolte vendute quasi in comporaneita’ con le Grusel di Prosdocimi.
    Grazie per l’attenzione,
    Saluri Maurizio. Giusti.

  4. 04. Maurizio Giusti

    Chiedo scusa e rettifico, le due serie citate sono composte da 162 figurine (non 161) un numero che e’ esattamente il doppio delle 81 Grusel , il che fa pensare; pur non essendo firmate il dubbio sulla paternita rimane anche in considerazione che lo stile e la tipologia sono molto simili alle figurine “Prosdocimi” in genere. Ma a questo puo’ rispondere soltanto Prosdocimi in persona.
    Eventualmente posso fornire immagini anche di queste figurine.
    Maurizio Giusti.

  5. 05. Giorgio Perlini

    Caro Maurizio, grazie per le segnalazioni. Io non ho a disposizione l’intera serie ma solo alcune figurine dell’edizione italiana ed un po’ di scansioni di altre provenienti dalla serie tedesca, dunque se mi invierai qualche immagine (e magari un retro con il vero titolo italiano della serie) te ne sarò molto grato. Delle serie successive non ho proprio niente (avevo l’album OK VIP di Prosdocimi quasi completo ma l’ho smarrito). Ti posso comunque assicurare che Ok King e Ok Parade non sono della mano di Bruno. Per quanto riguarda il numero invece potresti avere ragione tu poiché non ho mai visto figurine di quella serie riportare un numero superiore ad 81 ma mi sembrava troppo strano per essere conclusivo. Ogni tuo contributo potrà rivelarsi prezioso visto che con il trascorrere del tempo alcuni elementi relativi fa fatica a ricordarseli Prosdocimi stesso. Il mio indirizzo di posta elettronica è:
    giorgioperlini1965@gmail.com e puoi trovarlo come contatto anche in questo sito.
    A presto!
    Giorgio

  6. 06. Giorgio Perlini

    Dalle attente indagini di Maurizio Giusti è emerso un incarto della bustina originale con il titolo della serie italiana ( lungo ed improbabile, non ci sarei mai arrivato ). Lo riporto intero con tanto di sottotitoli ed introduzioni: “Che ridere! – BUSTA O.K. – Tipi strani e tanti nomi autoadesivi”. Il prezzo era di 10 Lire. A questo punto il titolo GRAN VARIETA’ identificato nell’articolo è relativo solo alla serie in cui le figurine con i nomi/slogan erano unite a quelle con le caricature di attori/cantanti/sportivi, sempre disegnate da Prosdocimi.
    La collaborazione di Maurizio costituisce un ottimo esempio di come vorrei funzionasse sempre questo sito.


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